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Giovanni Battista Angioletti |
La memoria |
Vincitore 1949 |
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(Edizione Club degli Editori, 1968) |
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Uno dei principali rappresentanti del gusto letterario del l’Aurea lirica tipico della Ronda, sostenitore di una idea di umanesimo europeo come nobile richiamo morale, da opporre all’orrore della società contemporanea. La sua prosa, benché lineare, evoca immagini che appaiono sospese, in una poetica aperta a miti e fantasie, lo scrittore con stile pacato e misurato supportato da una nitida intelligenza, ama fondere racconto, dialogo e descrizione dove l’affettuoso sentimento della propria terra, il malinconico senso del tempo e il gioco della memoria sono i suoi temi più intensi. La memoria appare come una sorta di romanzo autobiografico in cui tornano più strutturati e compatti i motivi evocativi ed elegiaci della sua poetica. Dominano qui i toni lirici e moraleggianti, accanto all’esercizio delicato e intelligente di una sensibilità acuta per situazioni, figure e condizioni esistenziali, sempre riferite essenzialmente a una traccia autobiografica. Ai critici che rimproverarono a questo libro una certa monotonia, risposero altri critici che proprio nella modulazione monocorde riscontravano il risultato stilistico migliore. Angioletti rievoca con grande maestria la fanciullezza e gli amori dell’adolescenza, sullo sfondo di una suggestiva Milano colta nel momento di passaggio tra due secoli. |
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Giovanni Battista Angioletti - La memoria
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