Padiglione di riposo - - Camilo José Cela


 

Padiglione di riposo



Frassinelli, 1992 (Prima pubblicazione: 1992)

 
 
Dal grandissimo scrittore spagnolo, premio Nobel per la letteratura, un romanzo avvincente, decisamente originale. Prendendo spunto da un'esperienza personale - il ricovero in un sanatorio - Cela tesse un'opera commovente e intensa, che egli stesso definisce quasi un poema in prosa e che per alcuni aspetti riecheggia - seppure con...un'impronta tutta iberica - la Montagna incantata di Thomas Mann. Nel padiglione in cui trascorre la degenza, un luogo che pare sospeso in una dimensione atemporale, s'intrecciano le storie dei più disparati personaggi, veicolate attraverso memorie e confessioni, racconti in prima e terza persona, lettere, diari, resoconti statistici. Il marinaio che riesce a finire i suoi giorni vicino all'amato mare; l'industriale che, prossimo alla dipartita, rinnega la giovane amante per riconciliarsi con la famiglia; il ragazzo viziato che non sa farsi una ragione: una galleria di figure, vividamente scolpite, appese a un filo di speranza o straziate da un'irrefutabile verità, che tuttavia arrivano ad accettare il proprio destino, a volte consolandosi nella rievocazione, a volte intrecciando fugaci amori, a volte ancora cambiando vita, con ravvedimenti improvvisi. Un'accorata indagine sulla rassegnazione di fronte alla morte, accolta, infine, come pacificazione, risoluzione estrema di ogni nodo, chiarificazione ultima dell'enigma del vivere. Nonostante l'assunto possa prospettarsi cupo, Cela rende quest'opera straordinariamente vitale, dipingendo i caratteri dei vari degenti con un vigore tale da lasciarli incisi a fondo nel nostro animo.


Nessun commento:

Posta un commento