Una terra chiamata Alentejo
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Feltrinelli, 2010 (Prima pubblicazione: 1992)
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Nel corso del Novecento in Portogallo l'economia latifondista ha segnato duramente la vita degli umili braccianti, disegnando una catena di soprusi e prevaricazioni, in un contesto di miseria e ignoranza. Con questa grande storia si interseca la storia marginale di una famiglia di contadini nella regione dell'AIentejo, i Mau-Tempo, le cui origini sono legate a un'antica violenza carnale e sulla quale continua ad abbattersi la prepotenza dei padroni. La loro esistenza quotidiana lungo quattro generazioni, fatta di fame e fatica, è emblematica di passioni, aspirazioni, lotte, sconfitte di tutta una classe sociale che passa dall'umiliazione alla coscienza della propria dignità. Una saga di vinti che parte dalla nascita del latifondo a inizio del secolo scorso, attraversa i primi scioperi bracciantili e gli anni del salazarismo, e arriva fino alla Rivoluzione dei garofani, nel 1974. Il racconto è scandito dal ritmo di una lingua che riproduce quella parlata, tramite detti, proverbi, giochi di parole popolari, e che da così mimeticamente voce al popolo protagonista.
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