|
|
Alessandro Bonsanti |
La nuova stazione di Firenze |
Candidato 1966 |
|
(Edizione Mondadori, 1964) |
|
|
|
La stazione di Firenze, nuova negli anni intorno al 1933, è qui l'emblema di un'epoca e il viaggio che il protagonista compie da Firenze a Roma, è insieme nel tempo , un motivo ricorrente nell'arte di Bonsanti, un modulo narrativo profondamente suo: il continuo recupero del passato in chiave d'emozione, in un andirivieni di sentimenti e pensieri, rifluire di ricordi e d'immagini. Intrecciati alla realtà del momento, come su un fondale simbolico, ma aereo, senza peso, si muovono i momenti essenziali, o che paiono essenziali, di un'esperienza intellettuale e di vita le ombre lievemente ironizzate di una vicenda d'amore, gli echi colorati di conversazioni reali trapunte e trasfigurate dall'immaginazione. Un ricamo sottile di incontri, di accostamenti, di perplessità: figure e luoghi, trasposti in un'aura appena metafisica, che in una sorta di musicale intrattenimento, di "fantasticherie", costituiscono l'interpretazione di un mondo, di un modo di essere e di sentire, quello che all'incirca potrebbe apparire oggi il modo di essere e di sentire dell'ambiente formatosi intorno alla rivista fiorentina "Solaria”, ricostruito nella sua atmosfera, nelle sue direzioni di gusto. |
|
|
|
|
Alessandro Bonsanti - La nuova stazione di Firenze
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento