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Alessandro Mondo |
2011 |
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I briganti del Piemonte Dal crepuscolo del Regno di Sardegna agli albori dell’Unità d’Italia, le armi e le gesta di banditi, assassini e tagliagole braccati dall’esercito e dalla fame |
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Imboscate, sparatorie, assalti alla diligenza, torture, rapine, omicidi efferati… Non è il selvaggio West ma il selvaggio Piemonte preunitario, dove scorrazzano delinquenti isolati e bande di fuorilegge. Dal crepuscolo del Regno di Sardegna fino agli albori dell’Unità d’Italia, è un susseguirsi di briganti più e meno noti pronti a lavorare di coltello per mettere le mani sul bottino di vittime occasionali. Nessuno sfugge alle attenzioni dei “grassatori”, variamente etichettati e strumentalizzati ma combattuti con pari ferocia dalle autorità che si contendono le redini del vecchio Piemonte. Ci sono i tagliagole e gli eroi popolari consacrati dalla leggenda, come Mayno della Spinetta e “il Bersagliere” Pietro Mottino. I mostri di provata crudeltà: dai “Fratelli di Narzole” al sanguinario Francesco Delpero, passando per “La jena di San Giorgio”. Gli esponenti di un ribellismo che va letto anche in chiave politica: vale per gli irriducibili “barbetti”, per lo stesso Mayno e per la straordinaria epopea di Brandalucioni. Sono alcuni dei personaggi che incontrerete in questo libro: una panoramica sul fenomeno ancora poco conosciuto e indagato del brigantaggio piemontese ricavata confrontando la storiografia ufficiale, sovente datata e parziale, con documenti in larga parte inediti. Senza prescindere dai rimandi al contesto politico, sociale ed economico di un territorio sospeso tra un passato e un futuro parimenti ingombranti. |
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Alessandro Mondo - I briganti del Piemonte
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