Alfio Caruso - Willy Melodia

 

 

Finalista 2009

Alfio Caruso

2008

Willy Melodia


Einaudi

Questa non è la solita storia di gangster e di malavita. Questa è la travolgente storia di Willy Melodia, giovane pianista siciliano catapultato per caso nell'America degli anni Trenta. È il racconto delle sue mille traversie, dei suoi amori sgangherati, dei suoi eroici fallimenti. Insomma, le avventure di un uomo affamato di vita, malinconico e scanzonato: un irresistibile malandrino che ha sfiorato, quasi senza accorgersene, la grande Storia del Novecento. Infatti, l'ha sempre guardata dallo spioncino della serratura.

Guglielmo Melodia nasce nella Catania poverissima di inizio Novecento. Presto, però, scopre di possedere un talento speciale: l’orecchio assoluto, che gli permette di riprodurre con facilità la musica ascoltata, il dono con cui cambiare quella che sembra una vita già segnata. Così diventa pianista di feste private, poi del più sofisticato bordello della città – dove affina le sue doti amatorie sotto l’apprendistato della Chère Ninon e delle sue ragazze -, infine del prestigioso hotel San Carlo di Taormina. Ma dopo aver assistito a un omicidio, per scansare l’arresto Cosa Nostra lo spedisce in America «peggio di un pacco postale». Su una nave clandestina, insieme a tanti altri emigranti per scelta o necessità, incontra Rosa, una diciassettenne con le idee chiare sul proprio appuntamento col destino. A Melodia sembra di essere alle porte del sogno. L’America, invece, dopo avergli cambiato il nome in Willy, lo costringe a legarsi al mondo di Lucky Luciano, di Frank Costello, di Vito Genovese e degli altri leggendari «comparuzzi», che controllano e condizionano gran parte dei traffici economici e degli intrighi politici del Paese. Willy suona nei loro locali notturni, accompagna al pianoforte le loro partite di poker e quando a vincere è Ben Siegel diventa un obbligo intonare l’Eroica… Con la sua esuberanza trascinante e dolente Willy Melodia ci racconta gli incontri più incredibili e le disillusioni più amare: il provino notturno cui sottopose Frank Sinatra; le donne inseguite e mai trattenute; le esecuzioni alla convention democratica di Chicago che scelse Roosevelt; i figli cresciuti per procura; la nascita sotto l’ombrellone dell’Anonima Assassini; l’incapacità di «afferrare l’occasione e trasformarla in opportunità». Perché, in fondo, Willy si è ritrovato a vivere la vita decisa dagli altri. Lui, al massimo, ci ha messo la colonna sonora.

«Lucky Luciano, Frank Costello, Ben Siegel… ormai questi tipi si trovano nei libri, nei film, ma io li ho bazzicati dal primo all’ultimo, ci ho mangiato assieme e ci ho scherzato, li ho avuti in fila dinanzi al mio pianoforte. Gente divertente, gente decisa, gente alla moda antica. Certo, non erano bravi ragazzi: inseguivano i minuti, dovevano acchiappare la vita».

 

 


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