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Vincitore |
1989 |
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Anne Tyler |
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Lezioni di respiro |
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Breathing Lessons, 1989 |
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Guanda, 2012 |
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La mia scrittrice preferita.»Nick Hornby«Un’autrice che rappresenta il meglio della letteratura americana di oggi, una squisita cronista della vita di tutti i giorni. I suoi personaggi fanno a un tempo rabbia e tenerezza, sono tradizionali eppure eccentrici.»The Observer«Anne Tyler dimostra una creatività instancabile: sembra non esserci fine alla quantità di storie che riesce a inventare.»London Review of Books«La Tyler si è fatta cronista attenta e affettuosa di un’America piccola piccola, e bisogna darle atto di una straordinaria bravura.»La StampaIra e Maggie Moran sono un marito e una moglie perfettamente medi, perfettamente a loro agio nella realtà di una media città americana come Baltimora: disilluso e poco comunicativo lui - invece delle parole preferisce usare i titoli delle canzoni degli anni Cinquanta e Sessanta -, generosa e impulsiva lei. Ma questa è una giornata diversa dalle altre. Serena, la migliore amica di giovinezza di Maggie, ha perso il marito e la coppia si mette in macchina per raggiungere il luogo del funerale: un viaggio di centocinquanta chilometri, in fondo non così lungo, che ben presto però assume un altro significato. Mascherata sotto le vesti di una sobria narrazione tutta affidata al dialogo e al monologo interiore, Anne Tyler accompagna i suoi personaggi dal presente al passato in un inesauribile gioco della memoria: i flash-back delle nozze, l'incontro con i vecchi amici alla cerimonia funebre, il frettoloso matrimonio del loro figlio Jesse con la diciassettenne Fiona, le «lezioni di respiro» a cui Maggie accompagnava la giovanissima nuora in attesa del suo nipotino.«Non esiste forse oggi uno scrittore americano migliore di Anne Tyler. Quando un autore è di questo livello, è impossibile trovare dei termini di paragone.»Los Angeles Times«Non è solo brava, è straordinariamente brava!»John Updike«Il piacere dei romanzi della Tyler: un miscuglio di pathos e ironia, di personaggi nevrotici o sbiaditi, di tragedie e di quotidianità.»l’Espresso«Semplici tragedie quotidiane. Stupidità del vivere, forse, ma scritta con una prosa che ci emoziona e ci incanta. Ogni volta.»D di Repubblica«Una voce innovativa nella scena letteraria americana.»Corriere della Sera |
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