Cesare De Marchi - Il talento


Cesare De Marchi

Il talento

Vincitore 1998

Feltrinelli, 1997

 

La vicenda di questo romanzo - che ha come sfondo l’Italia degli ultimi quarant’anni - è costruita su un’esuberante varietà di personaggi, situazioni e registri espressivi in cui, a più riprese, sotto l’ingenua voce narrante del protagonista si fa sentire quella dell’autore che, con ironica discrezione, insinua la possibilità di leggere in tutt’altro modo i fatti narrati. Fin dall’infanzia, Carlo Marozzi rivela un’estrosa inventiva nella ricerca della felicità: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casinò di Campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte invece è lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente che, a dodici anni, lo mette in possesso della prima bicicletta; in qualche caso, come quando si fa allevatore di lumache e trafficante di libri-omaggio, è altrettanto fantasioso ma assai meno felice; all’occorrenza, però, è capace di ripiegare su lavori più semplici e fare per qualche tempo il commesso o il bidello. È dubbio che dalle sue avventure impari qualcosa, ma che sappia amare lo dimostra il tenero legame con il fratello mongoloide. Con le donne appare meno costante, e la sua sventatezza gli attira con uguale facilità affetto e avversione. Cadute e rovesci, per quanto frequenti, non spengono mai il suo talento di vivere.

 

Nessun commento:

Posta un commento