Enrico Raffi - Sposa mia



Enrico Raffi

Sposa mia

finalista 1971

Bompiani, 1971

 

Sposa mia, primo romanzo dello scrittore, narra, precisamente, la vicenda interna, psicologica e “teologica”, del matrimonio tra un giovane cattolico, Tommaso, e una ragazza ex laica, Alessandra. Si tratta di un’opera (per molti versi sorprendente) che si potrebbe definire “di contestazione”: non perché si proponga gravi problemi dottrinali, ma perché muovendosi con ilare spregiudicatezza nei meandri di una mentalità comicamente dogmatica, da chierichetto, ed evidenziandone con allegria l’inane e compunta assurdità, non nasconde, insieme, una certa nostalgia per gli “evi tenebrosi”. Tommaso è cioè il bigotto più simpatico del mondo, in cui l’autore vede il meglio e il peggio di se stesso: è il paradigma di ogni atteggiamento coerentemente inautentico e filisteo... Ed ecco la virtù di una scrittura arguta e duttilissima: il dogma implacabile sta a questo personaggio come il delitto sta alle zie di Arsenico e vecchi merletti: la carica di terribilità, l’orrenda prospettiva di una vita tutta predeterminata si polarizzano attorno a un nucleo psicologico fatto di adorabile candore; i vizi e le ipocrisie “strutturate” di questo signorino di sagrestia, così tipico e noto benché letterariamente inedito, ci donano, infine, l’immagine di un personaggio che ha tutta la sfacciata freschezza di ciò che è reale.

 

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