John C. McManus - Il giorno che cambiò la seconda guerra mondiale




 

John C. McManus

2020

Il giorno che cambiò la seconda guerra mondiale

6 giugno 1944 lo sbarco in Normandia: le diciannove ore che hanno segnato il destino del mondo

6 giugno 1944 lo sbarco in Normandia: le diciannove ore che hanno segnato il destino del mondo La 1ª divisione fanteria dell’esercito americano, sopranno¬ minata “il grande uno rosso” per via del distintivo, si era guadagnata la reputazione di invincibile dopo aver combattuto in nord africa e in Sicilia. Ma è con l’arrivo del fatidico D-day che il suo nome è rimasto per sempre impresso nella storia. Durante lo sbarco sulla spiaggia, costato migliaia di vite, alcuni uomini si distinsero per il loro valore: come il sergente Raymond Strojny, che afferrò un bazooka per affrontare in un combattimento mortale un cannone anticarro; il tecnico Joe Pinder, che sfi dò il fuoco nemico per salvare una radio di importanza cruciale; il tenente John Spalding e il sergente Phil Streczyk, che insieme demolirono una roccaforte tedesca che dominava i punti di approdo degli americani; il sacrificio del Genio Guastatori che sfidò le mine e vide morire più della metà dei suoi compagni. Il libro ripercorre il susseguirsi di quelle imprese, basandosi su una ricca gamma di fonti nuove o recentemente riportate alla luce, per capire a fondo il 6 giugno del 1944: il giorno che ha cambiato la storia. «L’avvincente racconto della battaglia di Omaha Beach della leggendaria 1ª Divisione Fanteria. L’autore ci ricorda in modo vivido che la libertà non è mai qualcosa di scontato.» Carlo D’Este, autore di Anzio e la battaglia per Roma «Sono indeciso su quale sia il punto forte di questo libro: la scrittura magnifica, la straordinaria preparazione storica o le emozioni che l’ultimo capitolo sa suscitare.» Paul Kennedy, autore di Ascesa e declino delle grandi potenze «Un libro potente.» St. Louis Post-Dispatch «Un racconto di grande coraggio e spirito di sacrificio. Un libro avvincente che non si stacca dal punto di vista dei soldati.» Kirkus Reviews John C.

 

 


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