Luca Doninelli - La revoca


Luca Doninelli

La revoca

finalista 1992

Garzanti, 1992

 

"Un giorno, improvvisamente, mi venne fatto di chiedermi se avevo la coscienza a posto": dopo aver abilmente attraversato la falsa inquietudine senza cui non ci si sente moderni, dopo essersi rinchiusi in quel "pensiero rateale, condominiale" che fa della tranquillità l'unica regola di vita, Mario protagonista senza qualità e io narrante del romanzo - scopre che il suo avaro programma è irrimediabilmente entrato in crisi. La realtà, fino ad allora ingabbiata a far da cornice al suo successo, gli si rovescia addosso con la violenza disperata di un temporale. È un'insofferenza, uno sgomento che lo costringe a fare i conti con il passato: come se un demone gli imponesse la sua verità. Dalle vie di una metropoli multiforme e degradata, da una campagna senza tentazioni d'idillio, emergono ricordi, ombre fugaci e disperate, sentimenti traditi; e ritornano colpe e rimorsi cui è diventato necessario dare un nome. Tra Mario e la sua "stirpe di morti" si intreccia un silenzioso colloquio, mentre sua sorella Maria - che da angelo, da santa, da genio della famiglia, si era trasformata in mostro - sembra chiamarlo dall'abisso.

 

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