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Mario Picchi |
Roma di giorno |
Candidato 1960 |
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(Edizione Lerici, 1960) |
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Livornese di nascita, sì trasferì a Roma con la famiglia nel 1943.[1] Apprezzato intellettuale, critico letterario (scrisse per Belfagor, Galleria e La Repubblica, tra le altre testate), poeta e scrittore, fu amico personale di Aldo Palazzeschi, Giovanni Papini, Giorgio Caproni, Giovanni Giudici, Carlo Emilio Gadda e Alfonso Gatto.[2] Grazie all'amico Palazzeschi il suo libro d'esordio, la raccolta di racconti intitolata Roma di giorno, uscì nella "Collana Narratori" dell'editore Lerici di Milano, e presentato al Premio Strega.[3] Fu anche capace e apprezzato traduttore dalla lingua inglese e dalla lingua francese: la sua più riuscita e nota opera è la versione in italiano dell'opera di Hugo I miserabili, grazie alla quale fu anche nominato tra i candidati a ricevere il Premio Monselice del 1984.[4] La sua traduzione fu definita dalla giuria «viva, aderente, moderna, accompagnata da una limpida coscienza critica».[5] Intensa fu la sua attività di traduttore di Maupassant, del quale portò in italiano le novelle e i racconti. |
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Mario Picchi - Roma di giorno
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