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Mimì Zorzi |
La vita a metà |
finalista 1986 |
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Rusconi, 1985 |
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«Un giorno di luglio, un luglio caldissimo e come avvolto in una nube di vapore, una donna di nome Fiorina fu costretta a compiere un viaggio.» Così, nel tono dimesso di una cronaca, incomincia volare narrazione di una discesa agli Inferi. Il lungo convoglio ferroviario che corre verso ignota destinazione col suo carico di umanità accomunata da un distintivo appiccicato alle vesti è, per Fiorina, un luogo di molte e fondamentali scoperte, contrappuntate dal riaffiorare di un'infanzia lontana nel tempo, rassicurante nel ricordo di coloro che l'hanno amata e protetta, la sua stramba famiglia musicomane, la cara, ingenua miss Cooke dall’assurdo vocabolario: una sorta di ancoraggio contro lo smarrimento e la paura del presente. Così il viaggio, nel corso del quale si svolge, per Fiorina e per tutti i viaggiatori, un’implacabile caccia all’Intruso che ne insidia l’esistenza, si popola di personaggi indimenticabili, la signora Adele dalle pianelle di struzzo, incrollabile nel suo ottimismo agganciato ad una casa di ringhiera della periferia milanese, l’amara Matilde dal buonsenso privo di illusioni, il Capotreno e i suoi compagni nell’incerta guerra di ogni giorno, la grottesca Matilde, la ragazza scampata al carcere. E Fiorina stessa, con le sue ipersensibili antenne che captano ogni atmosfera, che dissecano con amore partecipe ogni elemento dell’allucinante avventura, con i suoi umanissimi cedimenti, con la sua ironia, con la sua ostinata voglia di vivere: una protagonista che suscita nel lettore simpatia e solidarietà istintive, quasi un desiderio di identificazione. |
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Mimì Zorzi - La vita a metà
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