Roberto Vacca - Questo barbaro dominio



 

IperFiction costola color canna di fucile

Giallo, Thriller, Suspence, ecc.

Roberto Vacca - Questo barbaro dominio


 

 

Interno Giallo

1991

 

Un romanzo che è una rivolta civile: il protagonista, Severino Boezi, si è ritirato come Cincinnato. Non vuole più rapporti con la società italiana corrotta e volatile. Di sé, dice: «Quando avevo sessant’anni, correvo ancora i cento metri in 16 secondi. Poi un giovane brigatista rosso mi sparò nelle gambe con la sua mitraglietta. Così ora per me, a 75 anni, fare cento metri a piedi è un processo lento e doloroso, che cerco di evitare ogni volta che posso». Ma non basta decidere di tirarsi fuori da tutto. E Severino Boezi lo impara nel modo peggiore: ha un giovane nipote, magistrato integerrimo, che ancora crede nella giustizia, e qualcuno lo abbatte a colpi d’arma da fuoco. Può il vecchio signore restare ancora inerte? A Boezi, l’Italia com’è oggi non piace. Perché i poteri costituiti (anche quelli informali o illegali), considerano i cittadini sudditi, soggetti — non popolo sovrano. E lui ripete con Nicolò Machiavelli: A ognuno puzza questo barbaro dominio. E allora: che fare? La corruzione dilaga. La burocrazia è cieca e distruttrice. La violenza mafiosa massacra i migliori servitori del Paese. Se ne intravedono le collusioni con la politica. Così, Severino Boezi si scuote. Usa la scienza. Usa l’informatica per intervenire contro questo barbaro dominio. In questo racconto, ciascuno si identifica con un rivoluzionario nello stile di H.D. Thoreau, autore di Il dovere della disobbedienza civile. Gli eventi del romanzo diventano sempre più drammatici, con violenza sanguinosa, amore, battaglie civili, sentimenti umani e pensiero illuminato, con alla base il tentativo di pensare ai modi di opporsi, di innovare, di rifondare il Paese.

 

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