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Vittorio Gassman |
Memorie del sottoscala |
Candidato 1990 |
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(Edizione Longanesi, 1990) |
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"Sai perché non ho scritto un libro autobiografico? Semplicemente perché una vera autobiografia è impossibile." È quanto afferma a un perplesso e sospettoso editore Vincenzo, l'autore immaginario di questo romanzo, narrato in terza persona. Ma tutto fuorché distaccato e impersonale risulta il suo racconto, che è la vita di un uomo depresso, nonostante la sua dichiarata vitalità, di un uomo solo, nonostante la presenza di donne, figli e amici, di un uomo affermato, nonostante le ripetute delusioni. Vincenzo è in analisi e le sedute sul divano, alternate alle pause di rifugio o di attesa in un sottoscala, sono altrettante occasioni per ricordare, vincere le rimozioni, lasciar affiorare l'inconscio, lottare contro il "male oscuro". E sin dalle prime pagine è facile intuire dietro la figura di Vincenzo lo stesso Gassman, che con questo libro ci ha saputo regalare un romanzo pulsante di umori e passioni, ideali e meschinità, capace di riprodurre le mille sfaccettature della vita insieme angosciante ed esilarante, grandiosa e grottesca, esaltante e umiliante. |
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Vittorio Gassman - Memorie del sottoscala
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