Belgio, estate 1917. Nel terzo anno della Grande Guerra, presso il villaggio di Passchendaele inglesi e tedeschi si massacrano per pochi metri di terreno. Una battaglia senza fine a colpi di baionetta e gas asfissianti. La situazione già disastrosa viene peggiorata dall’incompetenza di alcuni ufficiali, soprattutto quella del maggiore Northrup, comandante britannico che non si fa scrupoli a sacrificare i suoi uomini con una serie di ordini avventati. Un giorno il presuntuoso maggiore viene trovato ucciso tra le linee. Un fatto che in guerra sembrerebbe normale, se non fosse che l’arma che ha sparato è inglese. Il capitano Joseph Reavley, cappellano dell’esercito, vuole nascondere il misfatto, conscio delle conseguenze che i suoi uomini potrebbero subire. Ma la presenza di Richard Mason, corrispondente di guerra, lo costringe a denunciare l’accaduto: dodici soldati vengono messi agli arresti con l’accusa di ammutinamento ed omicidio; se non verrà trovato il colpevole questi uomini saranno fucilati, con il rischio di un ammutinamento generale da parte dell’esercito inglese, già provato da una guerra che si pensava dovesse essere breve ma che breve non è stata. Joseph Reavley dovrà quindi fare luce sull’accaduto ed evitare che degli uomini innocenti vengano messi al muro. Intanto a Londra Matthew Reavley, fratello di Joseph e capitano dei Servizi segreti, è alle prese con i piani del Pacificatore, oscuro idealista, che sta tramando affinché Inghilterra e Germania giungano alla pace…
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