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Danila Comastri Montanari |
2005 |
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Tenebrae |
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Serie |
# 13 |
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Hobby & Work |
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Sette sorelle potenziali assassine, terroristi "ante litteram" in nome della libertà, un delitto in una camera chiusa, una ragazza cieca che coglie d'istinto la presenza del male...e a gettare luce nelle tenebre del crimine, nella speranza di non lasciarci la pelle, il detective più famoso dell'Impero Romano. Pensate alle antiche domus romane, alle strade maleodoranti e ai vicoli labirintici di una città dove le uniche fonti di illuminazione sono i funalia, torce di resina che gettano una luce stenta su uomini e cose. Pensate all'ombra, alla penombra, all'oscurità che cala ogni giorno sull'Impero più grande e potente della terra. Pensate all'ansia, alla tensione, al sottile senso di inquietudine che la notte porta sempre con sé... E adesso pensate a un assassino (o forse più di uno) che nell'oscurità trova il suo elemento naturale, muovendosi nel buio come un pesce nell'acqua. E ancora, pensate alla sottile linea d'ombra che talvolta, ma solo talvolta, separa la razionalità dalla follia omicida. E infine pensate alla paura, al mistero, al delitto; alla presenza del male e alla necessità che qualcuno - magari un detective in toga e laticlavio di nome Publio Aurelio Stazio - vi si opponga con tutte le sue forze, in nome della verità e della giustizia, e senza rinunciare a un pizzico di sana ironia. Tutto questo e molto, molto altro ancora (sette sorelle potenziali assassine, una rivolta di schiavi in Etruria, un delitto senza cadavere, un enigma in codice dalla cui decifrazione può dipendere la vita dello stesso senatore Stazio) è Tenebrae, il tredicesimo attesissimo episodio della serie "Publio Aurelio, un investigatore nell'antica Roma", il ciclo seriale che ha lanciato Danila Comastri Montanari ai vertici della narrativa gialla non solo nel nostro Paese, ma ormai in tutta Europa. |
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Danila Comastri Montanari - Tenebrae
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