Gabriella Leto - Nostalgia dell'acqua


Gabriella Leto

Nostalgia dell'acqua

Vincitore poesia 1991

Einaudi, 1990

 

“Il verso è costruzione, architettura sonora, musica; se non è questo, non esiste; rumori e macerie non fanno poesia. Gabriella Leto costruisce, dispone i suoni con suprema eleganza; una frase poetica gli sale o scende anche per otto, dieci, dodici versi sempre acquistando musicalità e fissandosi, nel punto finale, con la precisione di una forte mano sicura su una tastiera. Si sente costantemente una ferrata educazione classica e musicale. La tentazione del facile, dell’aggettivo prescritto, è ricusata con puntiglio, aggirata con arte.E sono poesie misteriose, piccoli enigmi fragili, pitture sulla seta dove si intravedono un amore segreto, oggetti, fiori, ambienti, pietre […]Una poetessa dell’antica Cina rediviva, scettica staccata dalle passioni ma dopo averle sofferte e trasformate in accordi delicatissimi, in sospiri di salici, in incastri parlanti di fiori per la stanza del tè: una poetessa ai margini della Corte, forse anche della vita, che avesse rinascendo acquistato la padronanza, il senso e il timbro del linguaggio poetico italiano tra Tasso e Parini, restituendolo adeguatissimo alla sensibilità filologica contemporanea, a un gusto mutato che ha orrore, giustamente, dell’esumazione e del retorico”.

 


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