Georges Simenon - Il morto di Maigret


 

 

 

Georges Simenon

2012

Il morto di Maigret

Maigret et son mort, 1948

Serie Maigret

# 29

Adelphi

Era ridicolo quel piede senza scarpa, lì sul marciapiede, accanto all’altro con la scarpa di capretto nero. Era nudo, intimo. Non pareva appartenere a un morto. Maigret si allontanò e andò a raccogliere la seconda scarpa, rimasta a sei o sette metri dal corpo. Dopo non disse più niente. Aspettava fumando. Altri curiosi si avvicinarono al gruppo, commentando a voce bassa. Poi il furgone si fermò vicino al marciapiede e due uomini sollevarono il cadavere. Sotto, il suolo era pulito, senza tracce di sangue. «Lei ha finito, Lequeux, aspetto il suo rapporto». Fu allora che Maigret prese possesso del morto. Salì sul furgone accanto all’autista e piantò in asso tutti. Si comportò così per tutta la notte, e per tutta la mattina seguente: si sarebbe detto che il corpo gli appartenesse, che quel morto fosse il suo morto.

 

 

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