Gerard De Villiers - Gli ostaggi di Tokyo


 

 

 

Gérard de Villiers

2018

Gli ostaggi di Tokyo

Les otages de Tokyo, 1975

Serie SAS

# 38

Segretissimo SAS n° 38 (nuova serie)

TRAMA del 2013: «Lunghi capelli neri e viso ovale, Hiroko Okada è come tante giapponesi. Se non fosse per quello sguardo che significa una cosa sola: crudeltà. All’ambasciata americana di Tokyo gli agenti non l’hanno capito in tempo, e ormai è troppo tardi. La ragazza e i suoi complici hanno preso in ostaggio tutti, inclusa una donna incinta. Il gruppo armato, composto da pericolosi terroristi, ha un obiettivo preciso: vogliono che sia loro consegnato un prigioniero politico detenuto negli Stati Uniti. Altrimenti attueranno la più classica e spietata delle rappresaglie, eliminando gli ostaggi uno dopo l’altro. E la donna incinta è la prima vittima di un letale conto alla rovescia. Ora Malko Linge, il Principe delle Spie, è già in volo per Tokyo con il prigioniero, ma sa che lo scambio, se mai dovesse andare in porto, sarà soltanto l’inizio dei guai. Niente può filare liscio, quando il nemico è l’incarnazione del male. Come Hiroko l’assassina.»

TRAMA del 2018: «Hiroko è una brava ragazza. O almeno lo sembra, e fidarsi delle apparenze è un errore che i militari di guardia non dovrebbero commettere. A lei e ai suoi compagni bastano pochi minuti, armi in pugno, per impadronirsi dell’ambasciata americana a Tokyo e sequestrare un gruppo di persone. Sono combattenti del Sekigun, l’Armata Rossa Giapponese, e dettano le loro condizioni: mezzo milione di dollari e la liberazione di un prigioniero detenuto negli Stati Uniti, o gli ostaggi cominceranno a morire. Hiroko va presa sul serio, uccidere le piace. Ai funzionari della CIA serve un agente da spedire in aereo sul posto con il complice oggetto dello scambio. Malko Linge? Presente. L’unico in grado di portare a termine un’operazione così delicata, anche se le chance di successo sono molto scarse. Trattare con i terroristi è sempre un dannato guaio, e il Principe delle Spie lo sa bene. Quello che i terroristi non sanno è che trattare con lui sarà un guaio ancora peggiore.»

 

 

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