Giuseppe Marotta jr. - Si rilassi


Giuseppe Marotta jr.

Si rilassi

Premio del Presidente della giuria 1972

Bietti, 1972

 

Questo volume, che segna l'esordio di Giuseppe Marotta jr nella narrativa, divertirà, io credo, il lettore in maniera molto sottile e alquanto enigmatica, si da cambiare la sorpresa della pagina in un sospetto finale: che è quello di essere stato via via osservato come un possibile protagonista delle vicende sentimentali ed eroicopsicanalitiche in cui il professor dottor Mario Monteduro, curatore di donne insaziate e misteriose, si trova avvolto. Sono, quelle donne, tutte belle, ed hanno degli occhioni tanto limpidi e invocanti che anche il più miope degli uomini potrebbe leggervi agevolmente. Ma che cosa? Il nostro eroe vi legge qualcosa che lo rende leggero, sognatore, agilissimo falco sempre pronto a gettarsi in picchiata sulla prelibata vittima. Sicché il lettore finisce per invidiarlo, per dire: ah, se anch'io avessi fatto lo psicoterapeuta! Le vicende qui narrate con un risolino da maestro del solletico, sono di quelle che fanno sospirare per le donne ideali (che poi son così fragili e, ahimè, tanto svampite) e per le donne generose d'anima e di corpo: le quali, si sa, ci vengono per forza contese, magari in sogno, da un attore cinematografico, o peggio ancora televisivo, il quale le porta nientemeno che sulle montagne russe! Se poi il destino benignamente una ne concede sposata, ecco che il marito è geloso in modo orribile. Che fare allora? Non resta che tenersi la moglie, o sposare la giudiziosa segretaria, o meglio l'hostess dello studio: come fa appunto il professor dottor Monteduro. La cui storia è qui narrata con quel sorriso da maestro del solletico che ho detto, con una comprensione generosa e con una sorta di gioia sottopelle che vivacizza situazioni e parole. Procurando così una soddisfazione che si aggiunge alla sorpresa.

Figlio del grande scrittore di cui porta lo stesso nome, GIUSEPPE MAROTTA jr è nato a Milano il 30 novembre 1929. L'amore per la letteratura umoristica l'ha portato a una sua cordiale, sottile vena di «humour». Dice di se stesso, scherzosamente: «Non riesco a rappresentare compiutamente l'italiano tipo: scrivo, dipingo, faccio il pubblicitario, sono cuoco e pescatore alla lenza ma non ho un briciolo di attitudine per il canto e il mandolino». E a proposito del suo romanzo Si rilassi: « È per dare una mano a tutti che ho tentato di sorridere delle nevrosi, delle ansie e della psichiatria: ora mi sento peggio». Marotta mette alla berlina certi tabù della società moderna, irride nevrotici e psichiatri e all'« humour » più scoperto ed evidente alterna un umorismo da interpretare che abbraccia molti degli aspetti della vita, sorride della letteratura di oggi con un linguaggio piano, parlato o, in contrasto, onirico e impegnato quando la narrazione lo richieda: una scrittura, uno stile, insomma, che si adegua al ritmo, alla voce dei personaggi, ai contenuti, con l'intento di fare luce sui nostri più bizzarri, allegorici, reconditi pensieri.

 


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