Kazuo Ishiguro - Un artista del mondo effimero


Finalista

1986

Kazuo Ishiguro

Un artista del mondo effimero

An Artist of the Floating World

 

Einaudi, 1994

 

I quadri dell’anziano pittore Masuji Ono «per il momento sono riposti altrove». Il Giappone ha perso la guerra e chi ne ha appoggiato ed esaltato, come Ono, la politica imperialista e fascista, è stato messo in disparte. L’eufemismo della rimozione è soltanto un esempio delle ambiguità generate dai toni cerimoniosi e pacati di Ono, narratore delle vicende di questo romanzo. Si rende conto il già famoso e rispettato pittore del marchio d’infamia che grava sul suo passato, o l’ha rimosso, come il mondo dell’arte ha rimosso le sue tele gonfie di retorica? Non è dato al lettore di saperlo con certezza, nemmeno quando Ono dichiara pubblicamente il suo pentimento, e l’estrema bravura di Kazuo Ishiguro, che pubblicò questo libro nel 1986, prima dell’ormai celebre Quel che resta del giorno, sta proprio nell’invenzione di una voce che blandisce e ipnotizza. Nei pressi della casa di Ono sorge un ponte di legno, chiamato «il Ponte dell’Esitazione», perché prima della guerra «lì si vedevano gli uomini con la coscienza turbata muoversi incerti», in dubbio se cercare svago nel quartiere dei bar e delle geishe o se tornare a casa dalle loro mogli. Adesso il quartiere del piacere non esiste più, al suo posto sono stati costruiti palazzi moderni con le facciate di vetro. Ma un’esitazione analoga è quella che porta ogni tanto l’anziano pittore su una panchina, più o meno nel luogo in cui sorgeva il bar dove Ono riuniva il suo cenacolo, per osservare i giovani impiegati, protagonisti di un Giappone nuovo, e godere del loro entusiasmo e ottimismo, come di una notte di oblio nei piaceri del «mondo effimero».

 

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