Raffaele Carrieri - Il trovatore


Raffaele Carrieri

Il trovatore

Vincitore poesia 1953

Mondadori, 1953

 

Raffaele Carrieri appartiene all’ultima generazione dei poeti legati alla figura di D’Annunzio. Egli stesso partecipò in giovanissima età all’impresa di Fiume. Alleggerita la sua opera di ogni reminiscenza ed eredità decadente, di quella stagione conserva l’intenso vitalismo. Tarantino di nascita, farà molti mestieri, occasionali e spesso umilissimi, prima in Albania, poi marinaio nel Mediterraneo, fino a gabelliere a Palermo. Tra le sue raccolte ricordiamo Il trovatore, pubblicata con Mondadori, che nel 1953 riceve il Premio Viareggio. La poesia di Carrieri si nutre delle sue esperienze biografiche, ma cercando di superarle nell’insieme dell’opera. Senza alcuna indulgenza estetizzante, i luoghi conosciuti, i personaggi incontrati, persino gli oggetti, acquistano un’autonoma forza esistenziale. Si sente una certa metafisica che ritroviamo in Bartolo Cattafi. Pur con qualche eccesso icastico, la poesia di Raffaele Carrieri conferma il superamento di una sorta di linea poetica meridionale statica e marginale, per dare luogo a quella che si può chiamare una poetica della “diaspora”, in cui il tema del ritorno è più luogo filosofico che sentimentale.

 


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