James Agee - La veglia all'alba


National Book Award Fiction

Finalista

1952

James Agee

La veglia all'alba

The Morning Watch

 

Il Saggiatore, 2016

 

In un austero collegio religioso, un sacerdote irrompe nella penombra notturna del dormitorio e chiama uno a uno tutti i ragazzi. Il grande orologio segna le quattro meno un quarto: è il Venerdì Santo, l'ultima ora di Nostro Signore. Sopraggiunge la notte più lunga dell'anno, dunque bisogna vegliare. Il tredicenne Richard e i suoi compagni si dirigono, ridendo sottovoce, verso la cappella della scuola. Qui, tra l'odore d'incenso e il mormorio delle preghiere, Richard ha la possibilità di ricordare i momenti cruciali della sua vita: la perdita del padre, il desiderio nascosto di santità che lo ha spinto, più di una volta, a sognare di essere crocifisso insieme a Gesù, la vanità della sua giovinezza - orgogliosa e testarda come tutte le giovinezze. Una veglia che dura poche ore ma che ha la consistenza dell'eternità, rapinosa e lustrale, in cui si trova a fare i conti con l'ossessione per la morte, respinta con paura e timore, ma anche desiderata, attesa, inseguita come raggiungimento del proprio martirio; per il sesso, in un incompreso, malcerto impulso di liberazione e divieto; e per il riconoscimento della propria individualità. Dall'oscurità della cappella alla luce che trafila da Grotta Bagnata - simbolico eden in cui si rifugia dopo la veglia, dove scorrono acque acquitrinose e sibila il serpente del peccato originale - la notte santa diventa il momento della rinascita interiore, e l'approdo a una libertà vera, originaria, assoluta, vissuta fuori dalle gabbie del cattolicesimo.

 

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