James Lapine & Stephen Sondheim - Sunday in the Park with George


Vincitore

1985

James Lapine & Stephen Sondheim

Sunday in the Park with George


 

Non tradotto

 

Parigi, 1884. Georges Seurat costringe la vivace amante di lunga data Dot a posare per ore sotto il sole mentre lui prepara gli schizzi per quella che diventerà Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande Jatte, ma la donna preferirebbe essere impegnata in attività più romantiche con l'artista, la cui assoluta dedizione per l'Arte la ingelosisce. Intanto, in una galleria d'arte, il rinomato artista Jules e la moglie Yvonne contemplano l'opera di Georges Une Baignade à Asnières, categoricamente definita piatta e senza vita. Con il passare del tempo Dot è sempre più infastidita dall'assoluta abnegazione artistica di Georges, che la trascura e non la comprende; dopo essersi a lungo preparata e fatta bella per l'uomo, che le aveva promesso di portarla alle Folies, Georges rifiuta, preferendo continuare a occuparsi della Grande Jatte, le cui grandi dimensioni richiedono enorme lavoro. Stremata dall'apatia e dall'apparente indifferenza dell'artista, Dot lo lascia per il panettiere Louis. Entrambi soffrono per questa decisione, soprattutto Georges che canta la propria solitudine ed i sacrifici intrapresi in nome dell'Arte. Dot torna improvvisamente da Georges annunciandogli di essere incinta e di essere prossima alle nozze con Louis, alle quali sarebbe seguita la definitiva partenza della coppia per gli Stati Uniti. La donna è interrotta dall'arrivo di Jules, interessato alla tecnica pittorica sviluppata da Seurat; i due artisti si mettono a parlarne animatamente, ignorandola, e ciò convince ulteriormente Dot dell'indifferenza dell'artista e lascia l'atelier. Sconsolato, Georges passeggia lungo la Grande Jatte, dove incontra l'anziana madre, in un momento di grande nostalgia per un passato perduto e dimenticato in una sorta di flusso di coscienza che la porta a fare importanti considerazioni sul potere eternatore dell'Arte (il tutto provocato dal fatto che dei meravigliosi alberi stiano venendo abbattuti per far posto alla “stupida torre” destinata a diventare la Tour Eiffel). La quiete della costa dell'isola è rovinata da numerose liti scoppiate tra i presenti: Yvonne scopre i numerosi e reiterati tradimenti di Jules, una madre perde di vista la figlia, due ragazze litigano con una coppia di soldati che frequentano da qualche tempo, ecc. In mezzo al disordine, Georges sente il grido della madre “Ricorda, George!” ed il pittore blocca il momento per sempre in un gigantesco tableau vivant, una precisa copia di Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande Jatte. I personaggi, ancora bloccati nel tableau, si lamentano per la noia e il caldo e recitano un frammentario elogio per Georges, prematuramente scomparso all'età di 31 anni. La scena cambia e si trasforma in una moderna galleria d'arte nel 1984, dove George (il pronipote di Dot), anch'egli un artista, sta presentano la sua nuova opera, il Chromolume#7 (una versione in chiave moderna della Grande Jatte); insieme a lui c'è l'anziana nonna Marie, figlia di Dot. George discute con i curatori e gli agenti della difficoltà del creare nuove opere d'arte moderna, sostenendo che sia già stato creato tutto. Marie interrompe il nipote e sostiene che loro siano i diretti discendenti di Seurat, ma il nipote la fa tacere, sostenendo che siano sciocche illazioni. Dopo poche settimane Marie muore e George è invitato dal governo francese a presentare il suo Chromolume all'isola della Grande Jatte; l'artista porta con sé un libro appartenuto alla nonna, il libro con cui Georges aveva insegnato a scrivere a Dot. Leggendo alcune note scritte a bordo pagina, George si accorge di alcune grandi somiglianze con il presunto bisnonno e le sue angosce sono chiarite da un'apparizione di Dot, che lo esorta ad andare avanti con la propria produzione artistica indipendentemente dai giudizi degli altri. Nell'ultima pagina del libro, George trova delle parole scritte a mano da Dot, quelle che Seurat mormorava in continuazione mentre lavorava: ordine, disegno, tensione, composizione, equilibrio, luce; mentre le legge, il palco si popola delle figure che compongono il quadro, di nuovo fisse nel tableau. Infine, anch'esse lasciano la scena, ora completamente bianca, mentre George legge l'ultima annotazione di Dot: “Bianco: un foglio o una tela bianca. La sua preferita: così tante possibilità…” 

 

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