Vladimir Nabokov - Cose trasparenti


National Book Award Fiction

Finalista

1973

Vladimir Nabokov

Cose trasparenti

Transparent Things

 

Adelphi, 1995

 

Hugh Person, giovane redattore di una casa editrice americana, torna in Svizzera spinto da «qualcosa che ha a che vedere con le apparizioni degli spettri» – quello della moglie, in particolare, da lui uccisa otto anni prima. Il caso, regista perverso e giocoso delle nostre vite, muterà in castigo (e catarsi) la catena delle coincidenze inseguite dall’involontario uxoricida nel suo sonnambolico viaggio a ritroso nel tempo. E la pietà del narratore assumerà Person, con il suo corpo goffo, il suo intelletto limitato dal dolore, la sua anima straziata dagli incubi più atroci, nell’altissimo cielo della trasparenza: una misteriosa dimensione dove a esseri e cose è dato spostarsi agevolmente nello spazio e nel tempo. Non attraverso la psicologia, che agli occhi di Nabokov è sempre vicolo cieco: attraverso, piuttosto, il prodigio di un linguaggio nel quale si compenetrano nomi, sogni, fuochi, stanze, echi, ricordi. Da quel linguaggio anche noi veniamo sollevati in un lieve, traslucido universo dove presente e passato non costruiscono il futuro, dove i fantasmi del pensiero rinnegano beffardi le aspettative create dalla triviale causalità.

 

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