Adesso siamo arrivati al nono episodio (il decimo Skeleton Hill, pubblicato quest’anno in Gran Bretagna, è ancora inedito in Italia) e ritroviamo il sovrintendente della polizia di Bath alla presa con un misterioso duplice omicidio. Una donna è stata ritrovata impiccata in un parco giochi e, dopo un paio di giorni, anche l’ex marito viene ritrovato appeso ad una corda. Tutto sembrerebbe indicare che si tratta di un classico caso di omicidio-suicidio ma Diamond, che sta finalmente uscendo dalla crisi in cui era sprofondato dopo la morte della moglie, capisce che qualcosa non va. E così, mentre la sua vita privata si rimette in moto grazie ad un’ammiratrice segreta, inizia un’indagine ostinata durante la quale deve combattere soprattutto lo scetticismo dei suoi colleghi. Il tutto si concretizza in un romanzo che risulta magistrale quando l’autore tratteggia il profilo psicologico dei personaggi, ma che ha più di qualche lacuna nella costruzione della vicenda poliziesca. Quello di Diamond è un personaggio che si caratterizza per l’approccio disilluso e insofferente, che riesce a fare della tormentata sensazione di inadeguatezza che lo perseguita uno dei suoi punti di forza. E così affascina il lettore, al quale viene naturale simpatizzare per un perdente perbene ma non perbenista. E se poi qualcosa non funziona nell’individuare il colpevole, questo non basta a demolire il romanzo: che magari non sarà un gran giallo, ma è un ottimo pezzo di vita messo su carta.
|
Nessun commento:
Posta un commento