Shan Sa - La porta della pace celeste


 

Vincitore

1998

Shan Sa

La porta della pace celeste

Porte de la paix celeste

 

Neri Pozza, 1999

 

"Dopo Tienanmen, la mia generazione è come abbandonata. Non abbiamo più riferimenti. E non sappiamo più quale sia lo scopo della vita". Così Shan Sa, in una recente intervista. La Porta della Pace Celeste è, innanzitutto, il romanzo di questo abbandono, narrato dal punto di vista dei suoi due giovani protagonisti: Ayamei, la ribelle, e Zhao, il soldato. La notte di piazza Tienanmen, come in una pièce dell'Opera cinese, i due intrecciano i loro destini, così apparentemente opposti nel sogno della rivolta e nell'ottusa obbedienza all'ordine costituito. Ayamei, leader del movimento studentesco, sta fuggendo da Tienanmen poco prima del massacro degli studenti, e vaga per le strade buie di Pechino. Zhao, giovane ufficiale di una guarnigione lontana, spedito nella capitale a sedare la rivolta, è appena riuscito a sottrarsi al linciaggio di una folla inferocita. Dopo pagine in cui la cruda descrizione dell'orrore non lascia spazio ai richiami del cuore, Shan Sa conduce il lettore in un universo di pura poesia, dove la pace subentra alla guerra e la bellezza della natura alle strade buie della città insanguinata. "Il giorno dopo il massacro di Tienanmen", ha affermato l'autrice, "per la prima volta ho avuto sentore della vita e della morte. E allora ho capito che la libertà non è nient'altro che la possibilità di vivere". Descrivendo la fuga di Ayamei tra le montagne dell'antica Cina e l'ostinato, spietato inseguimento di Zhao, La Porta della Pace Celeste narra della fuga verso questa libertà: là, dove ai sopravvissuti dell'orrore, che spesso riserva la storia, non resta che il semplice respiro della vita.

 

Nessun commento:

Posta un commento