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Roland Barthes |
Miti d'oggi |
Mythologies |
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Einaudi, 1974 |
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Scritti a metà degli anni cinquanta, i testi di «Miti d’oggi» seguivano, a detta di Barthes, due determinazioni: da un lato una critica ideologica applicata al linguaggio della cosiddetta cultura di massa, dall’altro un primo smontaggio semiologico di questo linguaggio, con la convinzione che, trattando le «rappresentazioni collettive» come sistemi di segni, si potesse sperare di uscire dalla denuncia e rendere conto in dettaglio della mistificazione che trasforma la cultura piccolo-borghese in natura universale. Un articolo di giornale, una fotografia di un settimanale, un film, uno spettacolo, una mostra, un avvenimento mondano, un’attrice, l’astrologia, la moda hanno offerto a Barthes l’occasione di cogliere gli aspetti pungenti del quotidiano in flash che appaiono oggi integri nella loro capacità di infrangere la crosta di ciò che ci circonda, di mostrarci le contraddizioni di quel che appare. |
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Roland Barthes - Miti d'oggi
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