Dominique Fabre - Il bel mostro

Vincitore Miglior romanzo francese

1968

Dominique Fabre

Il bel mostro

Un beau monstre

 

Bompiani, 1971

 

Silvie si getta dalla finestra sotto gli occhi di Alain, suo marito. «Depressione nervosa», egli spiega, «abusava di tranquillanti e non mangiava piú». Ricco, giovane, affabile e particolarmente bello, Alain sembra raccogliere in sé ogni dote per far felice una donna. Ma allora? All'ispettore Leroy, che sospetta qualcosa, viene ordinato di archiviare l'inchiesta e lasciare in pace quel ricco borghese di ineccepibile famiglia. Ora il vedovo Alain va a Londra, e incontra Jaņe, affascinante inglesina e preda ideale per chi, come lui, ama le difficoltà. Jane non è libera, è fidanzata. Basterà tuttavia un dolce sguardo di Alain perché lei sotto la spinta di un amore improvviso, lo raggiunga a Parigi in cerca di un'avventura felice. Ma l'esigenza di Alain è totale: o il matrimonio o niente. Jane, rompe il fidanzamento inglese e si offre interamente a lui. Interamente?... Con una tecnica degna di Simenon e un'analisi psicologica degna di James, l'autore costruisce, nel giro di sottili avvincenti e imprevedibili risvolti, il singolare e affascinante ritratto di un «bel mostro». Nel film, girato a Londra e a Parigi, Alainbavrà l'ambiguo volto di Helmut Berger, e Virna Lisi quello de la sua bella preda Dominique Fabre, figlio del critico letterario del « Journal de Genève s è corrispondente egli stesso del «Journal de Genève» a Parigi. È inoltre notissimo sceneggiatore e dialoghista cinematografico, come specialista di psicologia criminale.

 


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