È una domenica dell’agosto 1846 quando un’insolita richiesta d’aiuto giunge a monsignor Verzi, capo dell’Ufficio delle Inchieste. Un nobile romano, il conte Palmigiani, lo prega di ritrovare la nipote Chiara scomparsa da alcuni giorni, in vista del matrimonio combinato con il nipote di un cardinale. Se don Attilio acconsente a occuparsene, avverso com’è al cinismo e agli intrighi degli uomini di potere, lo fa solo per il bene della ragazza. Nessuno infatt\i sembra avere davvero a cuore la sua sorte. Troppi interessi, troppo denaro in gioco. Ora dovrà mettere il naso, letteralmente, nelle segrete cose delle famiglie più influenti della città. Perché la sua risorsa è un olfatto straordinario, capace di ricavare indizi fin dal più evanescente dei profumi, là dove il suo prossimo non coglierebbe altro che un vago sentore. Si affiderà a questo dono e alla sua capacità di sondare l’animo umano per il difficile compito che l’attende. Senza tuttavia mai dimenticare, insieme al suo innato senso del dubbio, una certezza assoluta: di essere fallibile. |
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