Daniel Silva - Le regole di Mosca


 

Finalista

2009

Daniel Silva

Le regole di Mosca

Moscow Rules, 2008

serie Gabriel Allon

# 6

 

Giano, 2010

 

Gabriel Allon è seduto su uno dei blocchi di cemento armato che nel cuore di San Pietro proteggono l'obelisco egizio, quando Boris Ostrovskij compare in fondo alla piazza. Dei cinque ingressi alla Basilica, è aperta solo la Porta del Filarete. Allon si alza e si lascia risucchiare da una folla di allegri pellegrini polacchi fin nell'atrio della Basilica. È in piedi davanti all'altare papale quando Ostrovskij entra dal portico. Il russo punta verso la cappella della Pietà. Dopo essersi fermato davanti al capolavoro di Michelangelo, prosegue sul lato destro della navata e si arresta dietro la statua di Pio XII. Una statua curiosa che raffigura il pontefice degli anni di guerra in una postura stramba, la testa piegata verso destra, la mano alzata nell'atto di benedire. Ancora piú curiosa è, però, la scena che si schiude davanti agli occhi di Gabriel Allon quando raggiunge finalmente Ostrovskij. Il russo è in ginocchio davanti al basamento, il volto sollevato verso il soffitto, gli occhi fuori dalle orbite, i lineamenti della faccia irrigiditi in un'espressione di puro terrore, le mani serrate intorno alla gola. Ad Allon non resta che allontanarsi di gran carriera. È il restauratore piú amato del Vaticano, l'uomo che sulle colline umbre tempestate di girasoli sta alacremente lavorando al Martirio di Sant'Erasmo, uno dei quadri piú preziosi di Poussin. Come potrebbe giustificare la sua presenza lí, nella Basilica di San Pietro, accanto al cadavere di un russo assassinato probabilmente con una letale dose di veleno? Come potrebbe svelare che lui è in realtà il miglior agente segreto di Israele, l'angelo vendicatore dell'Agenzia, l'addetto alle missioni piú delicate e rischiose? E che il russo, che sembra si sia strangolato da solo, non è affatto un turistao un pellegrino, ma uno che aveva scelto il mestiere piú pericoloso che sia dato trovare nella grande Nuova Russia: quello di libero giornalista di un settimanale di inchiesta? Che era, insomma, un eroe che aveva da dire qualcosa di estremamente importante per la sicurezza di Israele, qualcosa che coinvolgerebbe addirittura Ivan Borisovic Charkov, ex Quinta direzione generale del KGB, capo di un gigantesco impero finanziario con società sparse ovunque nel mondo, oligarca con accesso privilegiato alle stanze segrete del Cremlino? Grande bestseller negli Stati Uniti e nei numerosi paesi in cui è apparso, Le regole di Mosca ci offre un ritratto incomparabile della Nuova Russia e della sua capitale, una città in cui tutto sembra ancora ruotare attorno al primo principio della dottrina di Stalin: La morte risolve tutti i problemi. Niente uomini, niente problemi.

 



Nessun commento:

Posta un commento