Tintin nel paese dell’oro nero ha una vicenda editoriale particolarmente interessante: Hergé iniziò a pubblicarne le prime tavole su Le Petit Vingtieme, subito dopo la conclusione de L’isola nera. L’occupazione nazista del Belgio spinse però l’autore ad abbandonare il racconto, che rimase incompiuto, e a lavorare a una nuova avventura: La stella misteriosa. L’abbandono nel 1940 della pubblicazione de Il paese dell’oro nero si rese inevitabile per il semplice fatto che l’intreccio originario metteva in scena, come già ne L’isola nera, un complotto ad opera della Germania nazista, stavolta mirante a impadronirsi dei giacimenti di petrolio medio orientali. Al momento della sospensione, l’intreccio era ormai giunto in una fase molto avanzata – il confronto nel deserto fra Tintin e il villain tedesco Muller corrispondente alle attuali pagine 27-28 -, con uno scenario ben definito, che ne rendeva impossibile un eventuale adattamento alle nuove condizioni politiche. Ripreso nel 1948 per il Journal Tintin, Hergé la conclude nel 1950 e la licenzia in volume per Casterman. Nel 1971, preparando l’edizione inglese, l’editore Methuen richiede alcune modifiche che, come gia nel caso de L’isola nera, autore ed editore accolgono, realizzando l’edizione che da allora Casterman manterrà in catalogo come quella standard. |
Nessun commento:
Posta un commento