Roma, 1876. Dieci anni dopo la morte di Barbazza, uno dei briganti più temuti ai tempi del Papa Re, un orologio a forma di teschio che gli era appartenuto ricompare nel catalogo di una casa d’aste. Al deputato Giulio Brancadoro viene recapitata una copia del catalogo in cui, accanto alla descrizione dell’orologio, campeggia la firma di Barbazza. Preoccupato della palese minaccia, Brancadoro chiede alla Pubblica Sicurezza di intervenire, e le indagini che seguono porteranno a galla intrighi le cui radici affondano nella storia. Nella Roma dei segreti e delle menzogne, nessuno è innocente. |
Nessun commento:
Posta un commento