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Tobias Smollett |
La spedizione di Humphry Clinker |
The Expedition of Humphry Clinker |
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Einaudi, 1987 |
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Dei grandi esperimenti narrativi che percorrono il trentennio 1740-70 in cui si profilarono, tra Inghilterra e Francia, le nuove fisionomie del romanzo moderno, solo la Spedizione di Humphry Clinker di Tobias G. Smollett (1721-71) era rimasto finora sconosciuto al grande pubblico italiano. Un po’ perché la fortuna di questo libro, per più versi “scandaloso”, declinò anche in Inghilterra dalla tarda età vittoriana fino alla metà del Novecento; un po’ perché vi sono pagine e pagine (quelle in cui Smollett si esercita a smontare parodisticamente il linguaggio del demimonde) che risultano per molti versi “intraducibili”, più o meno alla stregua di quelle del Finnegans Wake di Joyce. Per ridare significato e sapore agli squinternati equivoci verbali di cui si nutre la corrispondenza di Tabitha Bramble e della sua cameriera Winifred, occorreva azzardare un linguaggio comico capace di scorrere parallelo al testo inglese e di mantenere intatto almeno il tracciato narrativo, il riferimento alle cose, pur spostando i pezzi del gioco mimetico; e tutto questo non intorno ad una sola parola o nome deformato, ma intorno ad un intero codice di deformazioni. Il romanzo si potrebbe definire una commedia itinerante, narrata in forma epistolare. Cinque membri di una variopinta famiglia della vecchia gentry campagnola inviano ad altrettanti destinatari rimasti a casa resoconti di un lungo tour dal Galles a Londra, di qui fino all’estrema Tule scozzese e ritorno. Alle note di viaggio si mescolano storie private, beghe domestiche, conflitti e palpiti sentimentali, squarci di ambienti mondani e di vita pubblica, sotto il dominio di umori sobbalzanti che esplodono in una perenne diaspora dei punti di vista. Più che nei ritmi della peripezia il lettore resta coinvolto proprio in questa proliferazione che dissipa ironicamente le verità private dei singoli. Lettera dopo lettera, le interpretazioni dettate da eventi o esperienze comuni cadono una addosso all’altra come le carte di un […] |
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Tobias Smollett - La spedizione di Humphry Clinker
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