A volte il male si presenta all’uomo senza alcuna pietà, direttamente in forma di tragedia: capita così che don Evelino Coletti, l’anziano parroco di Carpinate, si ritrovi a inciampare nel cadavere di una donna; giovanissima; orrendamente (ma sistematicamente: con una regolarità fin troppo indicativa) mutilata. La ragazza si chiamava Mirella Sacchi e di lei, in paese - uno di quei paesi di così pochi abitanti che tutti, c’è da credere, possano sapere tutto di tutti; talmente tanto da non potersi permettere il lusso di dirne alcunché - sembra che nessuno se ne ricordi nulla: se non che aveva poco più di vent’anni… e i capelli rossi. Subito in caserma si parla di delitto senza movente, il classico “incidente” a sfondo sessuale; ma il maresciallo Bagnasco è di tutt’altro avviso, perché una ragazza come quella - abituata a frequentare la parrocchia e ad animare i corsi di catechismo - non finisce in quelle condizioni per una coincidenza, né banalmente per aver cercato di scappare di casa. C’entra forse qualcosa Eva Zampelon, la “signorina” apparentemente anaffettiva che, in paese, nessuno è ancora riuscito a decifrare? |
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