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Joseph Wambaugh |
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La cupola splendente |
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The Glitter Dome |
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Rizzoli, 1986 |
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La polizia di Los Angeles è la più professionale del mondo; ma anche quella con la più alta percentuale di divorzi, alcolizzati e suicidi: e questo perché un poliziotto a Los Angeles ne vede di tutti i colori, peggio che in qualsiasi altra città e più di quanto un uomo possa sopportare. Infatti “gli investigatori più efficienti e senz’altro più sereni riuscivano a mantenersi distaccati da ogni caso, erigendo intorno a se stessi una palizzata ininterrotta. Lavoravano, ritiravano l’assegno paga due volte al mese, e si preoccupavano soltanto dei fatti loro. Martin Welborn, però, era uno di quegli investigatori che dicevano essi stessi di essere passabilmente abili, che non erigevano palizzate e smarrivano la prospettiva…”. Martin Welborn e Al Mackey sono compagni di pattuglia da molto tempo, hanno affrontato insieme mille pericoli, hanno ambedue traumatizzanti divorzi alle spalle e reagiscono allo stress ognuno a modo proprio: Al è alcolizzato e passa tutte le sue sere al “Cupola spledente”, un bar frequentato da sgualdrine e poliziotti, mentre Martin non sa dove trovare rifugio alle sue ossessioni. I due devono indagare sull’assassinio di un pezzo grosso dell’industria cinematografica: viene così fuori con incredibile risalto il contrasto tra i due volti di Hollywood, quello del successo e del potere e quello del vizio e della miseria. Una storia trascinante e amara, ricca di personaggi indimenticabili, tragica e buffa insieme; un nuovo grande libro dell’autore del “Campo di cipolle” e altri successi. |
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Joseph Wambaugh - La cupola splendente
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