Joyce Carol Oates - Zombie


 

Vincitore

1992

Joyce Carol Oates

Zombie

Zombie

 

il Saggiatore, 2015

 

Quentin P_ è un enigma per i suoi genitori, anche se non credono affatto all’accusa di molestie sessuali mossa da un minore nei suoi confronti. Quentin P_ è un enigma per il suo psichiatra, che comunque lo incoraggia, apprezzando le potenzialità positive dei suoi sogni, di cui parla tanto apertamente. Per sua nonna, Quentin P_ è solo un ragazzo dolcissimo, cui è impossibile dire di no. Ma Quentin P_ in verità è l’assassino psicopatico più terrificante del Michigan. Condannato alla libertà vigilata, Quentin è accondiscendente, ma rimane insensibile a tutto: alla famiglia, ai controlli giudiziari, ai medici. Un giorno, per caso, scopre la lobotomia, e d’un tratto le sue ossessioni prendono forma concreta. Una a una, sceglie le sue vittime obbedendo a una volontà di potenza, il bisogno insopprimibile di creare uno «zombie» tutto per sé che, passivo e remissivo, lo supplichi e lo gratifichi. Esagitato da varie sostanze e dalle sue stesse perversioni sessuali, assolve con zelo ogni sanguinoso compito e, nella meccanicità, acquisisce sempre maggiore astuzia e perizia. Zombie è il romanzo della mente psicotica di un killer seriale che, nel delirio impermeabile del suo monologo, riproduce i movimenti automatici di una società disumanizzata. Joyce Carol Oates descrive con rara maestria efferatezze difficili anche solo da immaginare, in una prosa rapida, tagliente, che evoca il male con una manciata di pensieri dissociati – la sintassi nevrotica di una coscienza che rimane mistero. Leggere questo libro è un’esperienza disturbante: facendo rivivere i nostri peggiori incubi, nella sua tensione nerissima ci tiene prigionieri della mente del mostro, fino a quando vorremo implorare pietà.

 

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