Una trappola. Il compassato capitano a riposo Florindo Flores cade all'inizio del romanzo in una vera e propria trappola. Attirato nel castello valdostano degli Challant da una bella contessa della collina torinese, si trova in men che non si dica prigioniero in quel luogo funesto, abbandonato a se stesso in cima a una torre. La contessa si è dileguata di fronte a un tramonto spettacolare senza dargli nemmeno il tempo di accorgersene.Ma quella donna diabolica ha seminato qua e là qualche indizio, perché vuole che il capitano dia l'avvio a una caccia al tesoro molto speciale, tra quelle mura antiche: deve trovare uno scrigno d'argento nascosto chissà dove.E Florindo Flores lo troverà, quello scrigno, e scoprirà che esso custodisce un tesoro davvero sui generis: un teschio.A chi appartengono quei miseri resti custoditi come una reliquia?Quel mistero tutto medievale, dietro cui si annidano una vicenda di persecuzioni religiose e una storia d'amore e morte, sarà risolto con mezzi moderni e antichi insieme: grazie a vecchie canzoni popolari, leggende paesane, preghiere; con l'aiuto di un filologo, di un archeologo, di un produttore di grappa e soprattutto di una germanista costretta in sedia a rotelle, alle cui spalle sorride con grazia divertita l'autrice di questo stesso libro, capace di trasformare pagina dopo pagina il suo sapere in una narrazione ipnotica e avvincente.
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