Martha Grimes - La morte ha i capelli lunghi


 



Martha Grimes

La morte ha i capelli lunghi

I Am the Only Running Footman, 1986

serie Richard Jury

# 8

 

La biblioteca di Repubblica , 2005

 

Martha Grimes è un’americana che scrive gialli all’inglese e riesce così a trovare una vena espressiva personale e distintiva, aggiungendo ai suoi polizieschi dal taglio tradizionale il gusto della citazione e dei continui, e spesso ironici, rimandi interni al genere. In La morte ha i capelli lunghi, il cui titolo originale - I Am the Only Running Footman - è il nome di un pub inglese, l’autrice usa come metafora di base per il modus operandi dell’assassino il poema Porphyria’s Lover, opera del poeta inglese tardoromantico Robert Browning in cui una ragazza viene strangolata con i suoi stessi capelli biondi. La prima vittima è Sheila Broome, un’autostoppista. La seconda, quasi un anno dopo e in tutt'altro luogo, è Ivy Childess, commessa. Entrambe hanno i capelli lunghi e biondi, entrambe sono state strangolate con la loro sciarpa. L’assassino è chiaramente lo stesso, ma quale può essere il movente se le due vittime non si conoscevano nemmeno? Bisogna indagare a 360 gradi e il sesto senso del sovrintendente di Scotland Yard Richard Jury lo porta a sospettare i membri di una famiglia aristocratica. Anche se gli indiziati hanno alibi di ferro, Jury sa di non sbagliare, e sente profilarsi l’ombra di una nuova tragedia. Oltre a un thriller perfetto nel suo svolgimento, la Grimes ci consegna una galleria di personaggi indimenticabili: il gentile e arguto sovrintendente Richard Jury, l’ipocondriaco sergente Alfred Wiggins, fedele collaboratore di Jury, il duro e implacabile comandante della polizia del Devon Brian Macalvie e l’investigatore dilettante Melrose Plant, accademico part-time e aristocratico che ha rinunciato al titolo.

 

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