Una pallina di carta schizza come impazzita dalla finestrella di una cantina. Tre ragazzi adolescenti la prendono a calci mimando i loro eroi del pallone. Poi, giunti sotto casa del primo, anziché aprirla, scommettono sul suo contenuto e decidono di conservarla all’interno di un barattolo. Ma il tempo passa e quel barattolo resta dimenticato per sedici anni all’interno di un cassetto. Dopo tutto questo tempo, i tre amici si ritrovano scoprendo una drammatica verità che dà il via ad un’indagine strana, complessa e ardita, che parte da molto lontano. La casualità e l’ironia della sorte la rendono per certi versi paradossale. Perché tutto ciò che appare può rivelarsi fatuo, assurdo, imprevedibile. Dietro a questa lente troviamo lui, Maurizio Vivaldi, il nostro poliziotto in cerca della verità, ovviamente. Ma non sarà solo. Perché la vita spesso sa confonderci, ma anche assisterci, aiutarci, illuminarci. Nulla è mai quello che appare. E il lettore lo scoprirà con sorpresa solamente alla fine del romanzo. Una storia malata, intricata e infestata da fantasmi, ovvero, paure e fragilità che riemergono prepotenti dal passato. Un’indagine corale che sa scandagliare le profondità dell’animo umano e svelarne i suoi segreti più intimi.
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