Willa Cather - La morte viene per l'arcivescovo


 

 

Willa Cather

La morte viene per l'arcivescovo

Death Comes for the Archbishop, 1927

 

Neri Pozza, 2008

 

È un pomeriggio d’autunno del 1851 e Jean Marie Latour cavalca solitario nel deserto del New Mexico. Giovane parroco sulle sponde del lago Ontario, Latour è stato nominato vicario apostolico del paese nordamericano dalle più alte gerarchie della Chiesa di Roma, preoccupate dalla recente annessione del New Mexico agli Stati Uniti e al loro «governo progressista». Abitato da una trentina di bellicose tribù indiane e da messicani che cercano in ogni modo di restare aggrappati alla fede cattolica, il New Mexico, evangelizzato nel quindicesimo secolo dai padri francescani, è stato di fatto abbandonato al suo destino per quasi trecento anni. Le vecchie chiese di missione sono in rovina. I pochi preti rimasti non hanno guida né disciplina, e alcuni sono addirittura dediti al concubinato. Il paese, poi, non ha certo mutato la sua geografia dal tempo dell’evangelizzazione: non ha strade percorribili con carri né canali o fiumi navigabili. Il commercio è condotto servendosi dei muli da soma, su sentieri insidiosi che attraversano un deserto orribile, pieno di canyon e arroyos, fenditure della terra profonde a volte un metro a volte mille, frequentate da bande di indiani, cacciatori, predatori di pellicce e cercatori d’oro. Un compito difficile attende Jean Marie Latour. Lui, però, non è un prete come tanti altri, e lo si capisce subito. La sua testa eretta non è quella di un uomo comune, è fatta per ospitare un’intelligenza superiore. Ha una fronte aperta, generosa, riflessiva, lineamenti aggraziati e piuttosto severi. I suoi modi, persino quando cavalca solitario nel deserto, sono quelli di chi riserva sempre una certa cortesia a se stesso e al creato che lo circonda.

Libro felice, attraversato dalla letizia che viene dal saper godere delle forme del mondo, La morte viene per l’arcivescovo è considerata una delle opere fondamentali di Willa Cather, quella in cui la grande scrittrice americana si mostra capace di coniugare la maturità del talento col passo della giovinezza.

 

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