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John Brunner |
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Tutti a Zanzibar |
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Stand on Zanzibar |
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Nord, Cosmo Oro n° 97, 1988 |
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Fantastico come la realtà. Scientifico come la fisica e la filosofia, come la musica e la matematica, come la sociologia e il sogno. Imprudente e intransigente. Estremista, esoterico, eccessivo. Rivoluzionario come la rivoluzione di domani. Profondamente umano. Questo è "Zanzibar", il mitico "Zanzibar" - libro segreto della fantascienza moderna. I protagonisti più diretti della vicenda - Hogan e House - hanno in comune qualcosa di più che l'appartamento in cui coabitano, la sequela di "sfinfie" che passano per i loro letti, e la H iniziale del nome. Sono due giovani che, scavalcando i propri problemi personali, vengono travolti ai due capi del mondo dai destini rispettivi, positivo per l'uno, negativo per l'altro, ma entrambi su scala globale e drammaticamente condizionati dalle strutture del potere. Intorno a loro si frantumano le storie private e struggenti d'innumerevoli persone d'ogni genere e tipo: è tutto un mondo futuro visto da dentro, nei suoi tic, nei suoi costumi, nel suo linguaggio, nella sua fiera delle vanità, nella sua sopraffazione televisiva, nella sua condizione d'incomunicabilità. L'idolo e l'oracolo di questo mondo è Shalmanéser, il supercervello elettronico che acquista autocoscienza NON come i suoi creatori forse speravano, bensì nella salutare semplicità della logica. II suo colloquio con Chad Mulligan - barbone milionario, scrittore disperato per l'impossibilità di parlare la lingua del semplice buonsenso senza sembrare paradossale - è un momento di grande e civile emozione. Su tutto incombe l'esplosione demografica. All'inizio, l'intera umanità potrebbe stare, ritta in piedi, sull'isola di Zanzibar; alla fine è con i piedi nell'acqua. Il mondo di "Zanzibar" si è già in parte avverato: le multinazionali, la guerriglia urbana, il terrorismo, l'"amplificazione" militare, persino una specie di Papa Eglantine... A quando la politica di selezione eugenetica? |
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John Brunner - Tutti a Zanzibar
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