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William S. Burroughs | |||
Nova Express | |||
Nova Express, 1964 | |||
serie | # 3 | ||
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Adelphi, 2008 | |||
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La Nebulosa del Granchio – osservata dagli astronomi cinesi nel 1054 – è il prodotto di una supernova o di una stella esplosa. Distante dalla Terra tremila anni luce, ha cominciato a invaderla per sottoporla a un controllo totale, biologico e psicologico – e ora sta per procedere all’attacco finale, scatenato dai Criminali Nova. Ma un’alleanza composta dalla Polizia Nova e dalla Resistenza di Hassan i Sabbah (il Vecchio della Montagna) non è disposta ad arrendersi. È dunque la minaccia di uno schianto apocalittico a innervare il terzo pannello (dopo Pasto nudo e La macchina morbida) della tetralogia di Burroughs – e mai come in Nova Express egli è riuscito a dare concretezza profetica alla sua visione e al suo ardito sperimentalismo. Certe scene sembrano già contenere tutto il cyberpunk e l’immaginario che alimenta Matrix, e l’idea del linguaggio come onninvasivo strumento di plagio e anestesia sembra preludere a ogni teoria del Complotto e del Controllo. L’unico, paradossale riscatto, in questo universo chiuso e manicomiale, è il linguaggio sabotatore di Burroughs: una frantumazione di suoni e di luci (esaltata dalla consueta tecnica del cut-up) che oscilla tra naturale e artificiale, biologico e tecnologico, ed è capace di amplificare vertiginosamente le possibilità metamorfiche e inventive della parola. | |||
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William S. Burroughs - Nova Express
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