Liquidazione - Imre Kertész


 

Imre Kertész

Liquidazione



Feltrinelli, 2005 (Prima pubblicazione: 2005)

 
 
B., una delle figure centrali del libro, è traduttore e scrittore geniale. Improvvisamente si uccide. Keserû, il suo editore e amico, il cui nome significa "amaro", si sente obbligato a compiere una ricerca per trovare l'ultimo suo romanzo. Keserû vuole comprendere i motivi del suicidio e, più radicalmente, attraverso le pagine smarrite di quel libro, le ragioni dell'esistenza e il senso del dolore. B. raccontava a pochi l'inizio della propria vita, gli anni nel campo di concentramento che lo avevano segnato per sempre. Si era convinto che il mondo fosse dominato dal Male e popolato da assassini e aveva trovato nella morfina l'unico sollievo. Keserû si aggrappa al sogno di ridare un senso alla sua esistenza attraverso il capolavoro nascosto di B., ma la sua ricerca non avrà successo: scoprirà infatti che Judit, l'ex moglie di B., aveva bruciato il libro dopo averlo letto, seguendo le volontà dello scrittore. Giocando su diversi registri narrativi (lettere, testi teatrali, racconti), Kertész dimostra che non è più possibile avere una visione unica delle cose, che la realtà è instabile. Liquidazione parla della frammentazione e della perdita dei punti di riferimento, dello smantellamento di un mondo: in liquidazione è la casa editrice di Keserû, in liquidazione il regime comunista. In liquidazione è la vita di B. Ma, per l'amore del paradosso che caratterizza Kertész, è proprio la liquidazione del campo di concentramento che ha permesso allo stesso B. di vivere.


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