Manlio Cancogni - Allegri, gioventù




Manlio Cancogni

Allegri, gioventù

Vincitore 1973

(Edizione Rizzoli, 1973)

 

Una valle senza nome, quasi dimenticata dagli uomini. Alla Magnolia vivono Inesita e Oscar; alle Mimose, Peggy e Nicola; su in alto, solo, Gildo; giù in basso, in una casetta da bambole, Marianna e Firmato. Tutto è tranquillo, da tempo non accade nulla. Ma all’improvviso scoppia un temporale d’inaudita violenza, da fine del mondo; e l’indomani arriva uno strano ospite, Carlo. Basta perché le acque si muovano, ribollano, straripino e perché tutto vada sottosopra. Oscar insegue Peggy e si scontra con Marianna; Inesita vuole Carlo e finisce con Nicola; Gildo vuole Peggy e ritrova Inesita; Nicola vuol vendicarsi di Carlo e s’accapiglia con Gildo; Firmato dà la caccia a Nicola e spara a Carlo. Infine cade la prima neve d’inverno e tutto si placa: il quadro si ricompone come un mosaico le cui tessere sono state gettate in aria da una mano bizzarra. Ma l’ordine è diverso. In questa giornata amorosa di breve durata non ci sono piani, calcoli, riserve, pentimenti, malinconie e problemi. Tutto è lasciato all’estro, alla fantasia, al momento, al caso. Nella valle solitaria e fuori dal mondo non c’è una società, non ci sono adulti esperti della vita che vigilano e controllano. I protagonisti sono soli.

 

 



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