Tutti i nomi
Einaudi, 1998 (Prima pubblicazione: 1998)
Il Signor José—l'unico personaggio cui Saramago dà un nome proprio in questo suo romanzo di «nomi»—è scritturale ausiliario presso la Conservatoria Generale dell'Anagrafe di una non ben identificata città: piranesiana struttura ove si ammassano gli incartamenti relativi a chi nasce accanto a quelli di coloro che non sono più in vita. E qui il nostro eroe, modesto impiegato tutto dedito al lavoro e al rispetto delle gerarchie, ha come unica distrazione il collezionismo di notizie, ritagli di giornale, fotografie, o quant'altro, di persone famose. Ma un giorno, tanto casualmente quanto inspiegabilmente, viene attratto dai dati relativi a una sconosciuta. Ed è una sorta di colpo di fulmine. Messe da parte le altre ricerche, tutta la sua attenzione viene ossessivamente come risucchiata da questa donna senza volto; dapprima insegue, senza darsene una ragione, «nel labirinto confuso della sua testa senza metafisica la traccia dei motivi che l'avevano portato a copiare il modulo della donna sconosciuta», ma poi si arrende, e inizia la caccia. Come una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde il mite scritturale si trasforma, fuori dall'orario di ufficio, in contraffattore di documenti, in ladro di pagelle: mente, falsifica, ruba... E passa notti insonni cercando informazioni durante le sue illegali incursioni tra gli immensi, polverosi, bui e terrorizzanti schedari dei vivi e dei morti della Conservatoria, in una terribile ricerca lungo quell'impercettibile confine che separa la vita dalla morte.
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