Un mondo di stranieri - Nadine Gordimer


 

Un mondo di stranieri

 

 

 

 

Feltrinelli

1961

Prima pubblicazione

1961

 

Assieme a Doris Lessing, Nadine Gordimer è l'altra voce femminile bianca della letteratura sudafricana che ci narra le incertezze e i tormenti, le ipocrisie e le tragedie di quella società. Toby Hood, il protagonista di Un mondo di stranieri, è un inglese che si confronta col mondo dei bianchi (gli ‟stranieri”) di Johannesburg, un giovane intellettuale pieno di disponibilità e di voglia di vivere: "Voglio vedere la gente che mi interessa e mi diverte, nera, bianca e di qualsiasi colore. Voglio preoccuparmi io delle mie relazioni personali con gli uomini e le donne che incontro e mandare al diavolo le astrazioni della razza e della politica...". Ma la società dei bianchi non glielo permette. Un suo amico nero, Steven, viene ucciso dalla polizia; una avvocatessa nera - uno dei più bei personaggi del romanzo - gli chiarisce le idee; e un altro giovane nero, Sam, gli dirà, quando alla fine deve rientrare in patria e promette di tornare: "Chi può saperlo?... Chi può saperlo con voialtri, Toby?" Nadine Gordimer descrive una società razzista, quella da cui proviene, con sensibilità immune da pregiudizi, rifiutando di appiattire con l'ideologia la sua ricca materia. Con questo splendido romanzo, essa dimostra che i volti del male e dell'arroganza hanno una varietà d'espressione infinita per chi abbia il coraggio di sopportarne l'atroce vista.

 


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