Arturo Loria - Settanta favole





Arturo Loria

Settanta favole

Candidato 1957

(Edizione Sansoni, 1957)

 

Negli anni Cinquanta, mentre la morte incombe su di lui, lo scrittore si volge ormai di preferenza, sia pure con esiti espressivi di diversa remuneratività, al mondo antieroico, naturale ed ermeticamente sigillato, inesorabilmente vessatorio e vessato, degli animali. Nel nome della chiarezza, le virate in ambiti classici e formalistici, a suo tempo emblematizzate da un pubblicato dramma mitologico-satiresco come “Endymione” e ora rese visibili dal moderatismo colloquiale-oraziano di una semplice comunicazione epistolare, danno luogo alla composizione di sobrie, quintessenziali moralità di tipo favolistico e, insieme, all’infittirsi di dolenti composizioni in versi. Dall’antiumanistico, chiuso mondo degli animali, dei più tellurici e quasi invisibili animali, dai più ignorati e nascosti, dai più perseguitati e bistrattati: da questo ultimo mondo dell’ingiustizia e dell’assurdo, da un universo di senza parola, Loria ci si profila ancora, né più né meno che in un antico, mirabile racconto intitolato “Il falco”, come uno scrittore in cerca di “calore”, alla ricerca della vita

 

 



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