Augusto Frassineti - Un capitano a riposo





Augusto Frassineti

Un capitano a riposo

Candidato 1964

(Edizione Barbieri, 2005)

 

Un capitano mandato in congedo troppo presto contro la sua volontà, che trascorre l’intera vita a rivendicare, invano, il proprio diritto mediante interminabili ricorsi ed esposti, rimasti inevasi “per sopravvenuta morte di lui”. Il richiamato al fronte, che per la smania di guadagnarsi la stima dei commilitoni, si procura una sconcia ferita e poi tornato a casa finisce, complici moglie e suocera, in manicomio. L’usciere di ministero che, per affermare il proprio potere in fatto di uso degli ascensori, causa la morte del ministro. Tutto un mondo di funzionari grandi e minimi, di prevaricazioni sui cittadini, di assurdi regolamenti passa al “tritacarne” arguto e impietoso della satira di Augusto Frassineti, in questi racconti esilaranti che costituiscono un classico della nostra letteratura del secondo Novecento. Discorso insieme grottesco e serio sulla burocrazia, «il male più incancrenito da cui nessun cambiamento di regime o di istituti è riuscito a liberarci», come ha scritto Italo Calvino. Inventore della categoria della “ministerialità”, Frassineti racconta in una forma personalissima, assemblando trattati, suppliche, storie paradossali. E la sua satira, suscitando il riso, immedesimandosi nei meccanismi e perfino nel linguaggio della burocrazia, si rivela la critica più corrosiva. Uscito in prima edizione quarant’anni fa, il libro mancava da tempo in libreria, come Giorgio Manganelli lamentava già molti anni fa. Qui viene riproposto nella forma di un’antologia dei racconti di Frassineti che comprende anche testi apparsi in altri suoi volumi.

 

 



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